Rileggendo papa Francesco
La Chiesa è una “Madre che accompagna il cammino dei suoi figli”
di Fr. Giovanni Balestra

Ogni mamma è sicurezza per i propri figli, lei sola è capace di
accorgersi dello sbandamento in cui cadono ed è pronta con il suo
amore a dare nuova speranza.
Così le parole molto chiare di Francesco, nell’udienza del 18
settembre 2013, tanto che questa parola “madre” l’ha pronunciata
tantissime volte, perché entrasse nel cuore di tutti i presenti per
aprirli a comprendere il vero ruolo di ogni madre.

La Chiesa è Madre.
Ma non parlava semplicemente della mamma, ma della Chiesa e del volto che dovrebbe sempre avere. Per spiegare questo volto, ci ha ricordato che la mamma è colei che aiuta i figli a camminare, e c’è un cammino materiale e un cammino umano di vita onesta orientandoli verso il bene. Crescendo, capita che i figli sbaglino, la mamma continua ad amarli e non si domanda se siano colpevoli per castigarli, ma con il suo amore li corregge. Per il loro bene, bussano ad ogni porta per trovare spazio e lavoro per loro, perché non rimangano nell’ozio.
La Chiesa, per Francesco, deve essere una madre che non chiude mai le porte, non giudica ma perdona, donando nuova speranza, e non teme di cercare il perduto nel buoi del mondo, per loro prega e cerca aiuto.

Un volto di misericordia.
La Chiesa deve avere un volto di misericordia, un volto di vero amore
incondizionato, perché questo è il vero amore di Dio, tanto più grande
della stessa giustizia. La giustizia umana, indica, regolamenta e
sancisce norme, quando queste sono violate, condanna. La misericordia, invece, che possiede “viscere materne” non si comporta così, è molto più elevata. Questa sola è capace di perdono e di dare nuova fiducia.
È il modo tutto particolare dell’agire di Dio che Francesco ci presenta e chiede che la Chiesa abbia a vivere questo particolare stile di comportamento.
Questo continuo ripetersi nel nominare il nome di mamma ci fa capire
come nell’esperienza umana l’amore di una madre rassomigli alla grande generosità di Dio.
Una mamma si dona senza condizioni, è sempre presente nella vita dei figli senza mai soffocarli, dimentica continuamente le debolezze e
continua ad operare sempre con nuova pazienza e con grande amore per il bene dei suoi figli.
Così, ricorda Francesco, è il volto vero della Chiesa.

Suggerimenti per la vita.
Noi siamo cresciuti in una educazione religiosa, dove la legge ( i
Comandamenti ) e i precetti erano la cosa più importante. Sappiamo che le leggi sono necessarie per un giusto cammino nella comunità, per vivere bene con sé stessi e nella famiglia umana.
Ma la legge non può bastare se non c’è qualcosa di più grande
dell’amore per l’uomo.
Così istintivamente le nostre mamme ci trasmettono questo particolare segreto, è il segreto del bene che ogni madre ha per suo figlio, ed è una certezza che non può crollare.
È solo con questa delicatezza del linguaggio fatto di segni, di sguardi più che di minacce o alzata di voce che le madri ottengono molto di più.

Una Chiesa Madre.
Grande è il desiderio di Francesco di vedere una Chiesa veramente Madre.
Una Chiesa che pratica con serenità le qualità di una vera maternità,
ha maggior accoglienza di una Chiesa che si annuncia con soli
precetti.
Ma c’è sempre qualcuno che preferisce una Chiesa severa che rimproveri i cattivi comportamenti, che si pronunci con toni fermi.
Ma chi, come Francesco, conosce le periferie interiori ed esteriori,
sa bene che un simile atteggiamento, che ha screditato con leggi nuove l’autorità di ogni padre, porterebbe ad un parlare al vento. E’ sempre meglio scegliere la strada che la natura consegna ad ogni uomo quando è bambino.
E questa strada è quella della misericordia, che ci ricorda
quell’amore viscerale, mai stanco di abbracciare.

Il nuovo pensare che distrugge l’amore.
A qualcuno oggi, da fastidio sentire e pronunciare il nome di “madre”
e di “padre”, si vorrebbero eliminare dal vocabolario e dalla vita. Ma
come è possibile?
Tutti lo sanno che ogni vita che nasce sulla terra, ha un padre e una
madre, è la giusta collaborazione tra l’uomo e la donna nel mettere al
mondo, con responsabilità, i propri figli che saranno l’oggetto pieno
del loro amore condiviso.
Il Papa insiste sulla parola – madre – è certamente un forte richiamo
a non perdere di vista questo amore materno, tanto necessario nella
famiglia e tanto forte nella Chiesa.
Quella parola, ci viene ricordato, è un “dato” offerto ad ogni uomo,
il calore di una madre, il suo amore senza ineguali e per sempre.
Attraverso questo amore la legge morale può trovare il suo spazio, può aiutare l’uomo a vivere in pace con tutti, quella pace che si
definisce amore per il fratello.
Soltanto con l’amore vero l’uomo può praticare l’obbedienza, senza
questo si sentirà disperato e un continuo ribelle.

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