Rileggendo la Catechesi di papa Francesco.

“Lo Spirito Santo rivela l’amore di Dio”.

 Il tempo pasquale è per eccellenza il tempo dello Spirito Santo, donatoci dal Padre dietro la richiesta di Gesù, salito al cielo (Gv 3,14), ci è donato “senza misura”.
Questo tempo ha il suo splendore con la festa della Pentecoste, la Chiesa rivive questo momento dell’effusione dello Spirito su Maria e gli Apostoli raccolti nel Cenacolo.
Nel Credo noi diciamo:”Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita”.
Ma chi è, lo conosciamo veramente questo Signore, questo Spirito Santo?.
Diciamo che è – Signore - , cioè professiamo che è Dio come il Padre e il Figlio, al quale ci prostriamo in adorazione e cantiamo la gloria come facciamo con il Padre e il Figlio.
E’ la terza persona Divina (SS. Trinità), è dono chiesto dal Cristo al
Padre, perché sia nostro Consolatore e apra la nostra mente e il
nostro cuore alla fede in Gesù, l’inviato dal Padre, per guidarci ad
una vera comunione con Dio.

Sorgente di Vita.

Lo Spirito Santo è sorgente inesauribile della vita di Dio.
L’uomo da sempre desidera una vita ove la bellezza, la giustizia e la bontà abbondino, dove la morte non trovi spazio, dove la vita possa
realizzarsi in puenezza di soddisfazioni.
L’uomo è viandante in questo mondo e ha bisogno per proseguire il suo cammino, di sorgenti d’acqua, zampillanti e fresche, che abbiano la forza di dissetarlo nelle profondità dei suoi desideri, che sia portatrice di luce, d’amore, di bellezze e di tanta pace.
Ancora oggi sentiamo vivo e profondo in noi questo desiderio.
E’ Gesù che chiede al Padre per noi quest’acqua, ed è lo Spirito Santo.
Gesù lo riversa dentro di noi: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv. 10,10).
Alla Samaritana accorsa al pozzo per attingere l’acqua per la sua sete, Gesù chiede da bere, ma subito offre “acqua viva” per sempre e in abbondanza a tutti coloro che lo accoglieranno come il Figlio inviato a salvare (Gv 4,5-26;3,17), e quest’acqua viva è lo Spirito Santo.
E’ lui infatti che ci guida, perché la nostra vita sia in tutto animata, nutrita e sostenuta sempre da Dio.

Il cristiano, uomo spirituale.

Il cristiano è un uomo spirituale, perché è una persona che vuole
agire secondo il pensiero di Dio. E’ dunque bello fruttuoso pensare e
agire secondo Dio se vogliamo essere di Cristo.
E’ il dono dello Spirito Santo che può dissetarci completamente, è
acqua essenziale per vivere; senza di essa si muore; questa disseta,
lava e rende feconda la madre terra.
Paolo nella lettera ai Romani (5,5), afferma che “l’amore di Dio è
stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci
è stato dato”.
Lo Spirito Santo “acqua viva”, che è dono del Risorto, viene in noi,
ci rinnova, ci purifica, ci illumina e ci trasforma per renderci partecipi della vita di Dio che è Amore.
La vita del cristiano è animata dallo Spirito Santo e dai suoi frutti,
quali: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà,
mitezza e dominio di sé” (Gal. 5,22-23).
E’ lo Spirito Santo che ci introduce nella vita divina come figli nel
Figlio, e “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi
sono figli di Dio. E voi…avete ricevuto lo Spirito che rende figli
adottivi, per mezzo del quale gridiamo “Abbà! Padre!”
Ogni figlio è poi erede, siamo eredi di Dio, coeredi di Cristo,
prendendo parte alle sue sofferenze per entrare nella sua gloria” (Rom
8,14-17).
Lo Spirito Santo porta nei nostri cuori la vita stessa di Dio, vita di
veri figli, con un rapporto di libertà, confidenza e grande fiducia
nel suo amore.
Questa vita nuova ci porta ad avere uno sguardo aperto verso tutti gli
altri, vicini e lontani, che incontriamo e accogliamo come fratelli in
Gesù, da amare e rispettare.
Attraverso il dono dello Spirito Santo, il cristiano, guarda con gli
occhi di Cristo e vive come Cristo e si apre alla vita come l’ha
compresa Cristo.
Solo con la grazia di Dio possiamo vivere da figli, e lo Spirito ci
suggerisce che Dio ci ama, ci vuole bene.
Lasciamoci dunque guidare dallo Spirito Santo, lasciamo che ci parli e che ci dica sempre che Dio è amore, che ci aspetta e che ci ama come un vero papà.
Camminiamo per la strada dell’amore con vero amore.

 

 

“ L’azione dello Spirito Santo”.

 

 

Ogni persona che ha ricevuto il dono dello Spirito Santo, diventa “cristiano per sempre, non a tempo”, perché ha in se il dono della verità che è Cristo.

Ricevendo il dono dell’amore del Padre e del Figlio, “lo Spirito Santo”, il cristiano sa che questo “ Amore “ compie in lui una particolare azione che Gesù stesso annunciò ai suoi discepoli: lo Spirito Santo “ vi guiderà a tutta la verità “ (Gv. 16,13), perché Gesù stesso è lo “Spirito di verità” (Gv. 14,17; 15,26; 16,13).

 

Che cos’ è la verità?

 

Anche Pilato è rimasto sorpreso alle parole di Gesù: “sono venuto a dare testimonianza alla verità” (Gv. 18,37) e, anche noi spesso siamo scettici nei confronti della verità.

La verità non deriva da un consenso e neppure da quello che noi vogliamo.

Pilato non capisce che la verità è davanti a lui, e non riesce a vedere in Gesù il volto della verità, che è il volto stesso di Dio.

Dio è verità. Gesù è questo: la verità, che, nella pienezza dei tempi “ si è fatta carne “, ed è venuto tra noi (Gv. 1, 1-14) per farsi conoscere e accettare.

La verità si incontra, perché è una Persona, non la si può prendere come se fosse una cosa.

 

L’azione dello Spirito Santo.

 

Come possiamo noi conoscere che Gesù è la Parola di verità, il Figlio di Dio?

Paolo ci dice che “nessuno può dire: “Gesù è Signore!” se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1Cor. 12,3)

E’ lo stesso dono del Risorto che ci conduce alla verità, è il “ Paraclito “ che vuol dire “colui che ci è dato in aiuto”, che rimane con noi, cammina con noi e ci sostiene.

Nell’Ultima Cena, Gesù, rassicura i suoi discepoli che lo Spirito Santo insegnerà loro ogni cosa, ricorderà tutte le sue parole. (Gv. 14,26)

Lo Spirito Santo è dato come guida alla Chiesa per guidarla alla verità.

Ricorda inoltre al cuore dei credenti le parole di Gesù, che diventano legge di Dio, in quanto scritte nel cuore e diventa guida e principio nelle scelte di vita quotidiana.

Il credente riceve, attraverso il dono dello Spirito, un nuovo cuore, possederà uno spirito nuovo per vivere secondo le leggi di Dio. (Ez. 36, 25-27)

Le nostre azioni hanno origine dal nostro interno, per questo il nostro cuore è chiamato a convertirsi in modo che lo Spirito Santo lo trasformi e lo renda capace di aprirsi alla sua azione.

 

Lo Spirito Santo guida alla verità.

 

Lo Spirito Santo, promesso da Gesù, guida “ a tutta la verità “. (Gv. 16,13); non solo ci guida all’incontro con Gesù, ma ci aiuta ad accettarlo in noi come Signore, e ad entrare in comunione sempre più profonda con Lui, per avere un’intelligenza capace di leggere le cose di Dio.

I sette doni dello Spirito Santo, ci conducono e aprono proprio a questa conoscenza.

(Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio).

Solo quando Dio ci viene in aiuto noi potremo raggiungere questa intelligenza delle sue cose, suscitando nel nostro cuore quel senso di fede profonda per aderire alla fede che ci è stata trasmessa. Questa fede approfondita in noi con retto giudizio, ci aiuta di conseguenza ad applicarla nella vita di ogni giorno.

E’ necessario che il nostro cuore sia aperto alla Parola di Dio.

Perché il nostro cuore sia aperto all’azione dello Spirito Santo è necessario invocarlo con la preghiera. Accogliendo in noi la Parola e la verità della fede, crescerà in noi l’azione dello Spirito Santo per diventare nuovo motivo di vita.

Siamo chiamati dalla fede a rivivere il “ sì “ di Maria, la Vergine di Nazareth, che custodiva nel suo cuore ogni parola riguardante suo Figlio, per accogliere nella nostra vita l’Emmanuele perché ci trasformi secondo il suo cuore.

E’ attraverso il dono dello Spirito Santo che il Padre e il Figlio prendono dimora in noi, per cui noi viviamo in Dio e di Dio.

Domandiamoci se noi viviamo veramente di Dio?

Per realizzare questa nuova vita è necessario lasciarci inondare dalla luce dello Spirito Santo alla verità di Dio, che è l’unico Signore della vita.

L’anno della fede ci accompagni in questo cammino per essere cristiani veri e per sempre per avvicinarci di più a Gesù.

 

 

  

Novità, armonia e missione.

è

L’azione dello Spirito Santo.

 

 

Sono queste ( novità, armonia e missione) le parole conduttrici, dell’omelia di papa Francesco, nel giorno di Pentecoste.

Ogni giorno nella liturgia delle lodi e della celebrazione dell’Eucarestia, noi invochiamo lo Spirito Santo, nel giorno della Pentecoste, riviviamo l’effusione dello Spirito, quale dono del Risorto, alla sua Chiesa nascente, formatasi nel Cenacolo e fuori, per espandersi in tutto il mondo.

 

Ma cosa successe in quel giorno?

 

E’ san Luca (Atti 2,1-11) che ci conduce al piano superiore della casa del Cenacolo, e ci racconta che quel giorno un fragore improvviso coglie di sorpresa tutti coloro che erano radunati in preghiera (Maria e gli Apostoli), come un vento gagliardo che si abbatte e riempie la casa e contemporaneamente delle lingue, come di fuoco, che si posano sul capo degli Apostoli.

Vento e fuoco sono segni concreti che toccano nell’intimo quegli uomini e li trasformano, così colmi del dono dello Spirito cominciano a parlare nuove lingue.

L’evangelista ci racconta che una grande folla si raduna davanti al Cenacolo ed è grande meraviglia di tutti, perché ciascuno sente nella propria lingua le parole degli Apostoli.

E’ un’esperienza nuova, sconosciuta prima di quel momento. Ma di cosa parlano questi uomini?

Ce lo dice ancora Luca:”delle grandi opere di Dio”.

Da questo avvenimento scaturiscono le tre parole dell’azione dello Spirito Santo.

 

LA NOVITA’, che per noi non è mai sicurezza, ma spesso procura paura, perché abituati a decidere, a costruire e a progettare la vita con i nostri schemi e con i nostri gusti.

Spesso il medesimo comportamento lo usiamo con Dio, anche se lo ascoltiamo e lo seguiamo, ma, fino a un certo punto, perché non sempre siamo sicuri di Lui e non ci lasciamo accompagnare dal suo Spirito nelle nostre scelte di vita.

Molte volte abbiamo paura che Dio ci chieda troppo e ci spinga ad uscire dai nostri progetti, che sappiamo spesso sono limitati.

Ma dobbiamo riconoscere che in Dio c’è sempre novità, Lui trasforma e chiede collaborazione.

Così è successo a Noè, ad Abramo e a Mosè, questi uomini, il primo si lasciò dietro di se la derisione delle genti, il secondo accolse la promessa e l’ultimo combatté contro la potenza del faraone.

Anche gli Apostoli, chiusi per paura nel Cenacolo, timorosi, ora escono fuori e con coraggio annunciano il Vangelo.

E’ questa la novità di Dio che ci realizza, che ci offre la gioia perché ci ama e vuole solo il nostro vero bene.

 

L’ARMONIA, la diversità dei carismi.

 

Con la diversità dei doni, sembra che lo Spirito Santo, porti confusione e separazioni nella Chiesa, in realtà, sotto la sua azione, riceviamo una grande ricchezza, perché è lo Spirito che crea unità, e non uniformità, ma armonia.

E’ lo Spirito che costruisce armonia nella Chiesa, perché è solo Lui che può realizzare la diversità, la pluralità, la molteplicità e creare nel medesimo tempo l’unità.

La diversità è il non chiudersi nei propri particolarismi o nei nostri esclusivismi, perché così facendo creiamo la divisione, occorre agire per il bene di tutti anche se con doni diversi.

Lo Spirito ci guida a vivere la varietà nella comunione della Chiesa.

E’ il procedere con fiducia sotto la guida dei Pastori che a loro volta operano sotto l’azione dello Spirito.

E’ la Chiesa che porta a incontrare Cristo e nello stesso tempo ci dona Cristo, la sua Parola e il suo Corpo, quale nutrimento, ma se andiamo oltre, da soli, ci dice san Giovanni, non si rimane più uniti al Signore.

 

LA MISSIONE.

 

Si legge negli antichi teologi che l’anima è come una barca a vela e che lo Spirito Santo è come il vento che la muove con i suoi diversi impulsi e doni.

Se dunque manca questa spinta, se manca la grazia, nulla si muove.

E’ lo Spirito che ci permette di penetrare nel mistero di Dio che vuole una Chiesa aperta e missionaria per annunciare e testimoniare a tutti la vita del Vangelo che è gioia nell’incontro con Cristo. L’anima della missione risiede dunque nello Spirito che muove il cuore e l’animo dell’uomo a testimoniare con fedeltà il Vangelo.

Il fatto realizzatosi in Gerusalemme, il giorno della Pentecoste, deve essere ancora oggi viva esperienza in tutti coloro che hanno accolto Cristo nella fede.

Il dono della Pentecoste che ha avuto inizio nel Cenacolo, deve continuare come fatto che si prolunga nel tempo e in tutto il mondo, perché lo Spirito è il dono per eccellenza del Risorto ai suoi Apostoli, ma è dono, dato, che deve raggiungere tutti gli uomini del mondo.

E’ il Consolatore, l’Avvocato, dono di Cristo chiesto al Padre per noi, perché rimanga sempre con noi (Gv. 14,16), è colui che dona coraggio per attraversare le strade di questo mondo annunciando il Vangelo fino alle estese periferie.

 

Non chiudiamoci in noi stessi, ma accogliamo in noi l’azione di novità, di armonia e la missione alla quale lo Spirito ci chiama.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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