La libertà dell’uomo porta all’amore

Nelle ultime catechesi del mercoledì, Benedetto XVI, ci ha portato a
comprendere la bellezza del messaggio della nostra fede, che ci
conduce ad un vero amore come risposta all’amore di Dio. Il tema
trattato in queste occasioni è “la libertà dell’uomo”, caratteristica
essenziale del rapporto tra Dio e l’uomo. E appare proprio che il
primo desiderio di Dio, sia stato quello di trovare un amore capace di
rispondere al suo e, dopo la creazione, come suo secondo pensiero,
collocare l’uomo, creatura capace di rispondere al suo amore.
Ma donando la libertà, Dio permette che risieda anche il mistero della
permissione della malvagità. Tanto è vero che noi vorremmo un Dio che
abbia la forza di vincere le potenze avverse del nemico, tanto che la
domanda dell’uomo suona così: se Dio esiste, perché permette il male?
Guardando le malefatte accadute nella storia degli uomini, ci
domandiamo ancora: dov’era Dio?

UN DIO SEMPRE PRESENTE.

Dio era presente, ma Lui ama e rispetta la libertà dell’uomo, dono
dato all’inizio della creazione nel tempo della scelta, Lui aspetta
una risposta libera dell’amore dell’uomo alla sua chiamata.
Dio infatti propone amore, perdono e giustizia.
Nel Credo noi lo chiamiamo Padre e come padre desidera che noi
diventiamo suoi figli, ma che vivano la piena comunione del suo amore.
Dio quindi tollera che l’uomo compia il male, perché Lui sa trarre il
bene anche da questo; se impedisse la malvagità, toglierebbe la
libertà quale fonte dell’agire nell’uomo; se l’uomo non potesse
compiere il male, di per sé non potrebbe nemmeno compiere il bene; Dio
si rivolge all’uomo come un Padre che desidera essere amato da un
figlio, è come un innamorato che offre il suo amore a colei che ama.

DIO CERCA UNA RISPOSTA:

Dio chiede una risposta libera all’uomo: mi vuoi, si o no?
Per questo motivo Dio lascia libero l’uomo nelle sue decisioni, perché
gli propone di partecipare alla comunione amorosa con sé. “Il Dio che
è amore non vuole in alcun modo costringerci. Come potrebbe infatti
l’amore obbligarci ad amare?”.
Un amore fatto di costrizioni, non è amore ma schiavitù.
Dio accetta quindi di essere anche respinto, lasciato fuori dalla
nostra vita, da ogni uomo che liberamente rifiuta di entrare per la
cena con Lui. “Sto alla porta e busso…” (Ap.3,20).
Mancando la libertà, l’uomo non potrebbe mai raggiungere la
beatitudine, che si possiede nella totale comunione d’amore con Dio.
Come ricordiamo, al termine della creazione, Dio riposa, è il settimo
giorno, è il giorno della libertà per tutti, giorno di festa e di
comunione con Dio e tra di noi.
Solamente lo Spirito del Signore può guidarci ad una vera libertà, ma
dobbiamo anche saperla chiedere, quella che ci accompagnerà sempre nel compiere il bene e a perdonare ogni offesa che ci viene inflitta,
donando con cuore aperto il vero amore, quello del Dio che è Amore.

 

 

 

Rileggendo la Catechesi di papa Francesco.

 

“Lo Spirito Santo rivela l’amore di Dio”.

 

Il tempo pasquale è per eccellenza il tempo dello Spirito Santo, donatoci dal Padre dietro la richiesta di Gesù, salito al cielo (Gv 3,14), ci è donato “senza misura”.

Questo tempo ha il suo splendore con la festa della Pentecoste, la Chiesa rivive questo momento dell’effusione dello Spirito su Maria e gli Apostoli raccolti nel Cenacolo.

Nel Credo noi diciamo:”Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita”.

Ma chi è, lo conosciamo veramente questo Signore, questo Spirito Santo?.

Diciamo che è – Signore - , cioè professiamo che è Dio come il Padre e il Figlio, al quale ci prostriamo in adorazione e cantiamo la gloria come facciamo con il Padre e il Figlio.

E’ la terza persona Divina (SS. Trinità), è dono chiesto dal Cristo al Padre, perché sia nostro Consolatore e apra la nostra mente e il nostro cuore alla fede in Gesù, l’inviato dal Padre, per guidarci ad una vera comunione con Dio.

 

Sorgente di Vita.

 

Lo Spirito Santo è sorgente inesauribile della vita di Dio.

L’uomo da sempre desidera una vita ove la bellezza, la giustizia e la bontà abbondino, dove la morte non trovi spazio, dove la vita possa realizzarsi in puenezza di soddisfazioni.

L’uomo è viandante in questo mondo e ha bisogno per proseguire il suo cammino, di sorgenti d’acqua, zampillanti e fresche, che abbiano la forza di dissetarlo nelle profondità dei suoi desideri, che sia portatrice di luce, d’amore, di bellezze e di tanta pace.

Ancora oggi sentiamo vivo e profondo in noi questo desiderio.

E’ Gesù che chiede al Padre per noi quest’acqua, ed è lo Spirito Santo.

Gesù lo riversa dentro di noi: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv. 10,10).

Alla Samaritana accorsa al pozzo per attingere l’acqua per la sua sete, Gesù chiede da bere, ma subito offre “acqua viva” per sempre e in abbondanza a tutti coloro che lo accoglieranno come il Figlio inviato a salvare (Gv 4,5-26;3,17), e quest’acqua viva è lo Spirito Santo.

E’ lui infatti che ci guida, perché la nostra vita sia in tutto animata, nutrita e sostenuta sempre da Dio.

 

Il cristiano, uomo spirituale.

 

Il cristiano è un uomo spirituale, perché è una persona che vuole agire secondo il pensiero di Dio. E’ dunque bello fruttuoso pensare e agire secondo Dio se vogliamo essere di Cristo.

E’ il dono dello Spirito Santo che può dissetarci completamente, è acqua essenziale per vivere; senza di essa si muore; questa disseta, lava e rende feconda la madre terra.

Paolo nella lettera ai Romani (5,5), afferma che “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.

Lo Spirito Santo “acqua viva”, che è dono del Risorto, viene in noi, ci rinnova, ci purifica, ci illumina e ci trasforma per renderci partecipi della vita di Dio che è Amore.

La vita del cristiano è animata dallo Spirito Santo e dai suoi frutti, quali: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé” (Gal. 5,22-23).

E’ lo Spirito Santo che ci introduce nella vita divina come figli nel Figlio, e “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi…avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo “Abbà! Padre!”

Ogni figlio è poi erede, siamo eredi di Dio, coeredi di Cristo, prendendo parte alle sue sofferenze per entrare nella sua gloria” (Rom 8,14-17).

Lo Spirito Santo porta nei nostri cuori la vita stessa di Dio, vita di veri figli, con un rapporto di libertà, confidenza e grande fiducia nel suo amore.

Questa vita nuova ci porta ad avere uno sguardo aperto verso tutti gli altri, vicini e lontani, che incontriamo e accogliamo come fratelli in Gesù, da amare e rispettare.

Attraverso il dono dello Spirito Santo, il cristiano, guarda con gli occhi di Cristo e vive come Cristo e si apre alla vita come l’ha compresa Cristo.

Solo con la grazia di Dio possiamo vivere da figli, e lo Spirito ci suggerisce che Dio ci ama, ci vuole bene.

Lasciamoci dunque guidare dallo Spirito Santo, lasciamo che ci parli e che ci dica sempre che Dio è amore, che ci aspetta e che ci ama come un vero papà.

Camminiamo per la strada dell’amore con vero amore.

 

 

 

 

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