Tempo Ordinario - XXVIII Domenica (Marco) - B

Vendi quello che hai,poi vieni e seguimi.- 11 OTTOBRE

Sap 7,7-11 /Sal 89 / Eb 4,12-13 / Mc. 10,17-30

Per meritarci la vita eterna,dobbiamo osservare i comandamenti,così ci è stato insegnato. Alla domanda del giovane il Maestro risponde che per essere perfetti occorre rinunciare ai propri beni e seguirlo. Qui troviamo un severo rimprovero di Gesù sui ricchi,di loro dice che non potranno entrare nel Regno dei cieli. Questo spaventa gli apostoli,tanto è vero che aggiunge,è più facile ad un cammello passare per la cruna di un ago,che a un ricco entrare in cielo. Qui si fa spontanea la domanda,chi potrà allora salvarsi?. Certamente la salvezza è opera di Dio e ricerca per l'uomo. I discepoli sembrano più sicuri,in quanto loro hanno lasciato tutto per seguire Gesù;e Lui ricorda che abbandonando tutto per il suo nome,diventeranno ricchi,cento volte di più,avranno cento volte tanto in madri e fratelli e sorelle e campi ma anche molte sofferenze e la Vita Eterna.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

 

Attraverso il dono dell’eucarestia e alla sua viva partecipazione noi comunichiamo con la stessa vita del Figlio di Dio. Non è un semplice rito, noi infatti siamo nutriti del Corpo e del Sangue del Signore, della sua persona, della sua forza, del suo spirito. Ecco come il catechismo ci insegna con quale spirito dobbiamo accostarci a questo banchetto di vita eterna. E’ richiesto un abito spirituale adatto, l’abito della grazia, della carità e dell’amore a Dio e ai fratelli. Ricordiamoci che siamo poveri e la vera ricchezza è accogliere e rimanere con Cristo.

1 Lettura: in questo brano ci viene detto che la sapienza umana non vale nulla, è importante possedere la parola di Dio e conoscere e praticare la sua legge per essere uomini capaci. Tutte le cose del mondo valgono nulla al suo possesso, sfigurano la ricchezza, la salute e la bellezza. Questi beni non sono svalutati ma vengono privilegiati il conoscere la volontà di Dio e il lasciarci guidare da lui. Si è saggi quando lasciando ogni cosa si cerca questa sapienza che viene da Dio.

2 Lettura: La parola di Dio non è una voce che passa o un racconto che lascia indifferenti. E’ un giudizio che penetra nel cuore, che scruta e illumina il nostro intimo. E’ Dio stesso al quale l’uomo deve rispondere e sul quale deve modellare la vita. Per noi questa parola è non tanto un libro, ma il Verbo vivente, il Figlio di Dio. E’ con lui che sarà fatta verifica e un confronto decisivo.

Vangelo – Non basta essere fedeli alla vecchia legge per entrare nel Regno dei cieli, è importante accogliere il Vangelo, cioè Gesù Cristo e preferirlo allontanandoci dai beni della terra. Quel giovane, troppo legato ai beni terreni, non ha il coraggio di lasciarli per mettersi alla sequela del Cristo. L’ideale che nutriva in cuore è brillato per poco tempo e si è esaurito subito, ecco perché Cristo ci mette in guardia dalle ricchezze che chiudono il cuore. Sono un vero pericolo e il cuore vi si attacca facilmente. Quello che non può l’uomo lo può certamente Dio, il compenso è la vita eterna. La vera ricchezza è la liberazione del cuore dai beni terreni.

Nella prima lettura leggiamo la preghiera del re Salomone, che chiese a Dio la sapienza per governare, piuttosto che ricchezza e potere. Sono un ragazzo, dice, sono in mezzo al tuo popolo che Ti sei scelto, popolo numeroso tanto che non si può contare. Concedimi un cuore docile per rendere giustizia al tuo popolo, per distinguere il bene dal male. Alla preghiera di salomone in Signore risponde donandogli il discernimento per ascoltare le cause e un cuore saggio e intelligente. Salomone capisce che ha più valore il bene spirituale nei confronti dei beni materiali. La scienza val più dlle richezze e delle perle di grande valore. La luce della sapienza è preferibile anche a quella del sole, perchè non si spegne mai nel cuore del credente, conduce all'immortalità e questa fa stare vicino a Dio. E' Dio che concede la sapienza e guida ad essa e ancora dirige i saggi. Salomone sa che l'uomo saggio, nella sua totalità di pensieri, parole e opere, è sempre nelle mani di Dio. Di domenica in domenica stiamo seguendo le istruzioni che Gesù offre agli apostoli perchè siano veramente suoi discepoli, cioè cristiani. Domenica scorsa nel suo annuncio ci chiedeva di condividere il suo progetto di famiglia indissolubile e, attraverso quell'abbracciare i bambini ci suggeriva come dobbiamo accogliere la sua proposta, con lo stesso atteggiamento di fiducia dei bambini; come un dono gratuito, con semplicità e fiducia in Dio senza contare sulle proprie forze. Oggi vuole aiutarci a capire come dobbiamo metterci davanti alle richezze. Nel mondo giudaico la ricchezza era considerata un segno di benevolenza di Dio, e anche oggi, ma Gesù contesta questa concezione. Apertamente ci dice che le ricchezze sono un rischio, costituiscono un grave pericolo per la salvezza e possiamo dire anche per la custodia di esse. Ricordiamo la pagina del Vangelo dove dopo aver invitato un giovane a seguirlo, chiedendogli di abbandonare tutto, come avevano fatto i suoi apostoli, non ci riesce, pur essendo buono e praticante, perchè aveva molti beni. Gesù ci dice chiaramente:"quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio" Perchè è tanto difficile? Perchè quando uno è attaccato alle sue ricchezze, non ha più quello spirito di fiducia in Dio che è necessario avere per entrare nella vita, si sente sicuro. Perchè fa fatica a rendersi conto della sua vera povertà creaturale e della sua indigenza, (si ritiene autosufficiente) e non potrà mai aprirsi al dono della grazia. Perchè chi è ricco non sente l'esigenza dei beni superiori, perchè troppo attratto dai beni materiali. E chi potrà salvarsi? è la domanda dei discepoli, certamente, da solo, l'uomo non potrà mai, occorre l'intervento di Dio. Coloro che avranno lasciato tutto, fidandosi di Dio, avranno qui in terra cento volte tanto,e persecuzioni e la vita eterna. Dio sarà la loro giustizia. Abbiamo sentito che oltre questi doni di Dio, ci saranno da affrontare le persecuzioni, e questo perchè il discepolo deve seguire le sorti del suo maestro, sono le persecuzioni che aprono il cammino verso la gloria. La sequela comporta quindi anche la persecuzione, che sarà necessaria per aprirci, attraverso la perseveranza della fede e delle opere, il Regno di Dio.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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