Tempo di Natale - Natale (Giovanni) - A-B-C

Messa dell'Aurora - 25 DIcembre

Terzo schema.

Is 62,11-12/Sal 96/ Tt 3,4-7/ Lc.2,1-14 /15-20 - L'annuncio ai pastori

Sono molte le pagine del Vangelo per celebrare questa giornata di gioia in cui la vera Vita si presenta ad animare e vivificare la nostra vita. La Parola di Dio che è eterna con il Padre e on lo Spirito Santo si fa creatura nel grembo di una Vergine scelta per dignità a questo ufficio così importante, e viene in mezzo a noi per essere l'Emmanuele, cioè il Dio con noi. Viene a condividere le nostre ansie e debolezze, le nostre fatiche e il nostro cammino perchè possiamo raggiungere nuovamente quella dignità che abbiamo perduta fin dall'inizio nel Suo paradiso. Quando ci siamo sottratti liberamente dal suo amore. AUGURI di BUONE FESTE NATALIZIE nel SIGNORE.

 

TRACCIA di RIFLESSIONE:

Leggendo il testo delle letture della festa di Natale, il messaggio si presenta quasi come annuncio di dolore e sofferenza. Il Censimento ordinato da Cesare Augusto - tutti i sudditi devono andare a censirsi, i semplici e poveri vengono considerati dai grandi, come delle pedine che si possono muovere a piacimento. E questo per impoverirli sempre di più e per tenerli sempre più soggetti al potere. Così Maria e Giuseppe, dalla Galilea devono portarsi alla Giudea, a Betlemme luogo del casato di Davide di cui Giuseppe era discendente. Nella Messa dell'aurora leggiamo che le prime presenze attorno al Bambinello è fatta di contadini e di pastori, gente senza fissa dimora, gente per di più, considerata impura, per il lavoro che svolgevano in mezzo al bestiame, sono questi però i primi a riconoscere e credere. Infatti a loro per primi si manifesta come il Signore dei poveri e dei semplici, ed è su di loro il primo annuncio della salvezza per opera degli angeli, lungamente attesa. Altro segno di sofferenza e umiliazione è il luogo dove la Vergine ha partorito il suo figlio, per loro non c'era posto in albergo, sono poveri. Il presepe per noi è entrato come segno di poesia e tenerezza, ma certamente dobbiamo leggerlo bene. Ci viene in aiuto il Vangelo di Giovanni, nella messa del giorno: "in principio era il Verbo, e il Verbo era Dio e si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi". Per tutta la sua vita terrena, Cristo non ha avuto una casa, anche oggi fa fatica a trovare un luogo "cuore" dove dimorare, senza essere cacciato. Lui è l'Emmanuele, il Dio con noi. Lui è con noi, ma noi non lo vogliamo, la sua presenza ci preoccupa, ci disorienta, Lui è esigente e noi non siamo ancora pronti a fidarci di Lui e del suo amore. Spesso preferiamo le stravaganze della vita che portano a niente e a volte direttamente alla morte.

 

NATALE   Messa del giorno

 

Is 52,7-10 / Sal 97 / Eb 1,1-6 / Gv 1,1-18

                       Il Verbo si fece carne

Momento forte della vita dell’uomo è incontrare Dio come fondamento ultimo della sua esistenza, quale realizzazione piena della propria aspirazione al vivere e al gioire, oltre i limiti del tempo e dello spazio. L’uomo anela d’infinito, all’eterno e alla pienezza : i Dio. Per questo Dio è venuto incontro all’uomo, ha camminato verso di lui, si è fatto uomo. Nessuna delle altre religioni ha mai osato immaginare questa possibilità di Dio, di un Dio in mezzo a noi.

1 Lettura: Attraverso il profeta, noi cristiani annunciamo ancora oggi con piena fede e tanta gioia a tutti gli uomini che Dio è venuto nella nostra storia, ci parla delle fragilità dei regni della terra davanti alla regalità della salvezza che si estende su tutta la terra.

2 Lettura: Nella lettura ci viene detto che il bambino nato a Betlemme è il Figlio di Dio. Dio ha parlato per mezzo del Figlio, la sua venuta è rivelazione piena di ciò che era stato annunciato dai profeti e dagli interventi stessi di Dio.

Vangelo – Cristo è Parola viva di Dio, che si è fatta carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi per portarci la pace. Il mistero del Natale è dono della Parola, cioè della Sapienza che ha presieduto alla creazione, ci ha rivelato i segreti della volontà del Padre ed è ritornata nella pienezza della gloria dopo aver compiuto in obbedienza la missione affidatale. Il verbo di Dio si fece carne, è questo il contenuto del Natale e Giovanni vuol dirci che il Figlio di Dio, che esiste dall’eternità, che è Dio e Creatore, che è fonte della vita e della luce, è veramente uomo e non solo in apparenza. Quanti lo accolgono nella fede diventano a loro volta figli di Dio, sono generati da Dio.

 

*In questa terza messa del giorno di Natale non abbiamo alcun racconto della nascita di Gesù,ma la parola ascoltata ci guida a penetrare il mistero del Bambino di cui oggi celebriamo con tanta solennità la nascita: chi è,cosa ha di diverso dagli altri bambini che vengono al mondo.

*La seconda lettura e il Vangelo sono particolarmente adatte per questa conoscenza.

*Il Vangelo è in realtà un inno a Cristo per scopo liturgico,quindi espressione della fede della Chiesa e poi trasferito all’inizio del Vangelo.

*Il Vangelo ci presenta tre momenti essenziali:

a – Il Verbo esistente dall’eternità e creatore dell’universo “In principio era il Verbo…” Giovanni ci presenta così subito il mistero di Dio e afferma l’origine divina del Verbo,ossia della Parola di Dio. “Era prima di ogni principio”.

E’ sempre stato e sempre sarà,perché l’esistere appartiene unicamente alla sua essenza,Lui non può non esistere.

Il Verbo è la Sapienza del Padre, “era presso il Padre,era Dio” è persona divina sussistente per sé. “Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui niente è stato fatto di ciò che esiste” Il Padre ha messo in essere tutte le cose per mezzo del Verbo.

b – Il Verbo alla ricerca dell’uomo. Il Verbo vuole un dialogo di comunione con l’uomo. Nella creazione la vita di Dio è già per l’uomo “luce che splende”, “luce che illumina ogni uomo”. Il creato si fa strada per l’uomo e rivela al medesimo il senso del suo esistere e dove tendere.

“La luce splende,ma le tenebre non l’hanno accolta” Allora decise di “venire tra la sua gente”.   Molte volte e in diversi modi Dio aveva già parlato per mezzo dei profeti. Ma “viene” non più con la voce dei Profeti,ma incarnandosi per rendersi solidale con l’uomo. “Pose la sua tenda in mezzo a noi”.

c – I doni della salvezza. Il Verbo ha incontrato il rifiuto da parte degli uomini,ma trova anche ascolto,accoglienza e adesione. “A quanti lo hanno accolto,a chi crede,ha dato il potere di diventare figli di Dio” “Sono generati da Dio”.

*E’ una vita nuova che non dipende da generazione carnale,ma è dono di Dio. E’ il dono della grazia,che l’unigenito possiede in pienezza e noi l’abbiamo ricevuta per mezzo di Gesù Cristo.

*Dio in persona è venuto incontro all’uomo,l’invisibile si è fatto visibile,l’inaccessibile si è fatto conoscere. “Dio nessuno lo ha mai visto,..il Figlio lo ha rivelato”

*Quel bimbo è il Verbo che era in principio e che era Dio.

*Lui è vita,luce,creatore dell’universo e dell’uomo.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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