Pellegrinaggio

 

* E’ già praticato prima che fosse composta la Bibbia.

* è un viaggio di credenti verso un luogo consacrato da una particolare manifestazione divina o anche dell’attività di un capo carismatico.

* è luogo scelto per offrire la propria preghiera in un contesto favorevole (ringraziamento) o perché in difficoltà e quindi per chiedere consolazione (chiedere delle grazie particolari).

* la visita ad un luogo santo, che è poi conclusione del pellegrinaggio, è preparata da riti di purificazione che si svolge nell’ambito di un’assemblea che comunica ai fedeli la comunità religiosa alla quale si appartiene.

* è una ricerca di Dio e quindi un incontro con Lui e in una particolare cornice cultuale (deserto, veglia alle stelle, ritiro e esercizi spirituali)

Vecchio Testamento:

* Al tempo di Giosia (Gen 35,1-7) in Israele già si constata l’esistenza di numerosi centri di pellegrinaggi, luoghi di culto collegati alla storia sacra, in cui il popolo viene a cercare Dio.

* la storia dei Patriarchi parla di un solo pellegrinaggio a Betel dove Dio si è manifestato. Ma ricordando le teofanie di Dio ad Abramo, troviamo una serie di altri santuari o luoghi di culto (Gen). Qui vi erano degli altari dove si sacrificava, qui perché Dio si era manifestato.

* solo in Es 34,18-22 troviamo nei codici dell’alleanza, la prescrizione a tutta la popolazione maschile di presentarsi davanti a Dio almeno tre volte l’anno.

* questo presentarsi deve essere fatto in santuari diversi.

* la riforma di Giosia che troviamo in 2Re 18,4,22 e 2Cron 29,31, sopprime tutti i santuari locali e eleva il tempio di Gerusalemme come luogo per le celebrazioni della Pasqua (liberazione dall’Egitto) e della festa delle settimane e delle capanne. (2Re 23; 2Cron 35 e Deut 16,1-17)

* questa prescrizione è fatta per radunare il popolo presso il proprio Dio e per preservarlo dalle contaminazioni locali.

* dopo l’esilio di Babilonia, Gerusalemme rimane l’unico Tempio, qui per le grandi feste i pellegrini affluiscono da ogni parte della Palestina e anche dalla dispersione.

* troviamo addirittura la preghiera per i pellegrinaggi, i cosiddetti salmi delle salite, perché a un santuario “si sale” è un’ascesa spirituale, (Sal 120 - 134) dove sono manifestati i sentimenti dei pellegrinaggi: il loro attaccamento alla casa del Signore, alla città santa, la loro fede, la loro adorazione e la gioiosa realizzazione nell’assemblea liturgica, la comunione profonda del popolo di Dio.

Nuovo Testamento:

* anche Gesù sale al Tempio a Gerusalemme con i genitori per obbedire alla legge (Lc 2,41 s) e vi salirà ancora in occasione delle feste (Gv 2,13- 5,1 – 7,14 – 10,22 – 12,12)

* anche san Paolo dopo più di 25 anni dalla Resurrezione di Cristo, ritiene giusto salire a Gerusalemme per il pellegrinaggio della Pentecoste. (Atti 20,16 e 24,11)

* Gesù però annuncia la rovina del Tempio e la distruzione della città (Mc 13,2) e qui si consuma la rottura tra il giudaismo e il cristianesimo.

* con la resurrezione di Gesù il culto dei fedeli si concentra sulla sua persona, “nuovo tempio” e non più su qualche luogo della terra, lo dirà anche alla Samaritana (Gv 2,19-21 e 4,21-23)

* ora inizia il vero pellegrinaggio escatologico (2 Cor 5,6 e Eb 13,14)

* questo pellegrinaggio è anche esodo con a capo Cristo (Atti3,15 e 5,31, Eb 2,10) ora la meta sarà il nuovo monte Sion e la Gerusalemme celeste, l’assemblea dei primogeniti iscritti nel cielo (Eb12,22) e un tempio che è “ il Signore, il Dio creatore e padrone di tutto nonché l’Agnello” (Ap 21,22-24)

* i fedeli sappiamo sono troppo legati alla storia e non possono negare ogni valore ai pellegrinaggi verso luoghi della vita terrena di Gesù o verso quelli delle apparizioni della Vergine e dei Santi.

* in queste riunioni di fedeli la chiesa vede un’occasione di comunione per i fedeli stessi, nella fede e nella preghiera e anche nelle opere di carità.

* ogni incontro al termine del pellegrinaggio è un ricordarci che siamo in cammino verso il Signore, e sotto la sua guida.

 

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Qui dobbiamo porci delle domande:  

. qual‘e’ il vero motivo del nostro andare ad un santuario…

. cosa vogliamo dire e dare di nostro al Signore…

. quale atteggiamento preparatorio assumo con i miei fratelli, prima - durante e   dopo il cammino…

. quale ostacolo morale-caratteriale puo’ impedire la buona riuscita del mio andare…

. terminato il pellegrinaggio quale ruolo voglio assumere personalmente, nella societa’, nella comunita’ dove mi realizzo e nella Chiesa di cui sono parte con il battesimo…

. cosa altro…..

DAVANTI A TE, SIGNORE
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per un buon cammino..